Un paese felice
(Mondadori - euro 18,50)

Le pietre con cui sono state costruite le case di Eranova, in Calabria, parlano la lingua della leggenda e sono impastate di un magma ribollente capace di travolgere il mondo per come ci viene consegnato. Negli anni Settanta Eranova è ancora un paese giovane, fondato nel 1896, quando alcuni massari e contadini si ribellarono al marchese proprietario delle terre in cui vivevano per rivendicare la propria libertà, dare sostanza a un'utopia, edificarla in pietra e carne. Lo sa bene Lina, una studentessa idealista e caparbia come i fondatori del suo paese. Quando Lorenzo la incontra all'università di Bari, ignora il motivo dell'inquietudine che si annida nei suoi occhi verdi, non sa che Eranova rischia di sparire per far posto al quinto centro siderurgico italiano. Lina non si dà pace, e cerca di convincere la gente a lottare contro questa colossale follia, utile solo per riempire le tasche voraci della 'ndrangheta. Aiutata da Lorenzo, scrive appelli al presidente della Repubblica, al papa, al presidente del Consiglio, a politici e persino a Pasolini, conosciuto in una libreria di Bari, perché blocchino il progetto, prima che sia troppo tardi. Carmine Abate dipinge il quadro di un'Italia pronta a cedere alle lusinghe del benessere, timorosamente fatalista, in balìa delle emergenze politiche e sociali. E lo fa attraverso la sua scrittura densa e scattante, potente ed evocativa. "Un paese felice" è una storia d'amore e di rabbia, di destini individuali e destino collettivo, di "violenza delle memorie" e, nonostante tutto, di speranza. Perché protagonisti sono due giovani conquistati dalla forza dell'utopia, che lottano contro i potenti e non rinunciano a portare il loro impegno nel flusso indifferente della Storia. Attorno a loro, un coro di voci possenti e vive che incrociano la storia di un secolo, catturano la nostra coscienza e rendono attualissima e universale la vicenda di Eranova.

 

Così la stampa

 

La ruspa spiana i sogni di Eranova nell'ultimo Sud... Nel romanzo, Lorenzo e Lina si affannano insieme agli eranovesi per scongiurare lo sgombero: protestano davanti a Giulio Andreotti, ministro per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno, nel giorno della posa della prima (e ultima) pietra del Quinto centro siderurgico, il 25 aprile 1975, ma sono travolti dalle bandiere di tutti i partiti, di governo e di opposizione. Scrivono lettere al presidente Giovanni Leone, a Papa Paolo VI, perfino a Pier Paolo Pasolini, l'unico a rispondere di persona: la sua apparizione nel romanzo è un carneo e un omaggio di Abate. Intanto gli anni passano, e i contadini si arrendono a uno a uno. «Sapete come procedevano — ci spiega lo scrittore — le ruspe? Quando una famiglia si arrendeva e se ne andava, allora distruggevano il tetto della casa, per non farla abitare di nuovo; Eranova alla fine aveva le sembianze di un paese distrutto da una guerra. Gli abitanti che continuavano a resistere, soprattutto donne, vivevano nella polvere e in mezzo alle draghe che sbancavano la sabbia per far entrare il mare, un terremoto continuo». Il romanzo resiste insieme a loro, riuscendo a restituire Tarmonia dei ritmi naturali e l'ospitalità dei contadini grazie allo sguardo di Lorenzo, sempre più innamorato mentre il suo paradiso è perduto e oltre alla politica si fanno avanti altri poteri, come la mafia.
Ida Bozzi, Corriere della Sera

Il paese felice che non esiste più
Cancellato dalla cattiva coscienza
Il romanzo di Abate racconta la storia di «Eranova» in Calabria, il bellissimo centro
distrutto per un progetto fallimentare. La lotta degli abitanti per difendere la loro terra...
Un paese felice è uno scrigno da cui non si vorrebbe uscire e anche se si sa lo ha deciso la storia, non il romanziere come va a finire, si spera fino all'ultima pagina che cambi qualcosa.
Lucia Esposito, Libero

Il sogno infranto di Eranova... È una storia in gran parte dimenticata, "ma le storie sono più tenaci della nostra volontà, persino della memoria collettiva. E, quando pensi di averle rimosse per sempre, t'incalzano fino a sedurti con le loro voci di sirene"...Il romanzo di Abate mette in scena una storia di lotta e di coraggio, nella consapevolezza del valore primario dei luoghi e del rischio dello sradicamento. Lo scrittore di Carfizzi conferma una capacità di trasmettere un sentimento lirico della natura e del paesaggio mediterranei in un fecondo rapporto fra destini individuali e storia collettiva.
Roberto Carnero, Avvenire

La chimera della modernità Storia vera di un luogo immaginario. C'era una volta un paese felice. Un posto dal nome che è tutto un programma: Eranova, borgo nato ai primi del Novecento per ribellarsi alla prepotenza latifondista. Un pugno di famiglie, case basse a ridosso del mare, e che mare: quel Tirreno dall'acqua diafana con sullo sfondo l'isola di Stromboli. Eranova è in pericolo. Sono gli anni '70, la Calabria è in subbuglio dopo i fatti di Reggio e la politica risponde come solo sa fare: promettendo cattedrali nel deserto che non vedranno mai la luce...Una volta in più Abate ci regala un romanzo corale, potente, magico e 'saporoso', come scriverebbe lui. Ecco una storia con cui cominciare bene il 2024.
Simone Arminio, La Nazione

Come spesso succede nelle storie del bravissimo Carmine Abate, c'è sempre qualcosa di vero, un luogo che è base esistenziale per il movimento dei personaggi. Il posto in questione, sotto Gioia Tauro, in Calabria, oggi ha un altro nome e di esso "non c'è più manco una pietra". Ma gli insediamenti umani si fondano sempre con le stesse caratteristiche e le stesse divisioni di spazi. In questo spazio si muovono Lina e Lorenzo in una storia d'amore, di radicamento e di rabbia.
Valeria Parrella, Grazia

In "Un paese felice" Carmine Abate ricostruisce una dolorosa e vergognosa vicenda
Calabria 1983, dramma di un villaggio raso al suolo dall'avidità degli speculatori.
Se non si tratta di bombe, come a Guernica nel '37, può un paese essere azzerato? Intendiamoci, anche gli atolli sprofondano, ma lo fanno per maremoti e sommovimenti tellurici: processi inarrestabili, certo – fors'anche dolorosi per qualche specie marittima o vegetale – ma pur sempre processi naturali irriducibili. E se il paese annientato fosse il vostro, il nostro, il mio, il tuo? Soprattutto, se la causa fosse del tutto umana e, manco a dirlo, legale? Come reagiremmo? Carmine Abate torna in libreria con "Un paese felice" (Mondadori, 266 pagine euro 18.50), romanzo che racconta una vicenda oggi rimossa dalla storia, una vicenda tutta italiana: la distruzione nel 1983 di un intero paese, Eranova calabrese, terra comperata, espropriata e poi rasa al suolo da parte d'una volontà politica insensibile e inesorabile; un'azione drastica e brutale che si traduce in queste pagine accorate in un vero e proprio atto di "ubris". Un paese agricolo –sorto con il lavoro sacrosanto, antico, delle braccia e del cuore degli uomini e delle donne – deve far posto ad un'altra costruzione, promessa e imposta dall'alto in nome del progresso, dello sviluppo industriale, quella del quinto polo siderurgico...Eranova come una perduta età dell'oro. Come Atlantide, sfocia nel mito. Abate non è solo un narratore sopraffino. È un aedo. Intercetta, crea il mito con la creta delle parole. Il ritratto di Eranova, anche se ricostruito dallo scrittore a partire dal 2016 con ricerche e testimonianze, è in parte trasfigurato da elementi autobiografici e possiede l'eternità metafisica del sogno in cui ognuno di noi ripone l'infanzia, la giovinezza...Carmine Abate, come suo solito, compie il miracolo d'una scrittura ad un tempo limpida e sofferta, che sa mantenere l'intensità drammatica dentro un andamento controllatissimo, un tono pacato ma inesorabile come i fatti che racconta. Una prosa che, senza rinnegare il suo equilibrio, si rivela peraltro sorprendentemente dinamica, in grado di attingere con naturalezza al dialetto e alla parlata regionale come al registro aulico e alla citazione letteraria. Una misura aurea che attrae i due registri, riconducendoli al ritmo del proprio dettato.
Camillo Bacchini, Gazzetta di Parma

Macondo? Era qui in Calabria
Il "paese felice" e condannato di Eranova: una storia vera e recente che vuol prepotentemente essere raccontata. E i personaggi piacerebbero a Màrquez.
E' lui, è Macondo. Il "paese felice" come tutte le utopie, il paese condannato, come tutte le utopie. Il paese raccontato, perché quando le storie che dormono dentro la memoria collettiva incontrano un cuore e una penna sensibili rinascono e devono essere raccontate ancora. Macondo è Eranova, e la sua storia s'intreccia alla storia del quinto centro siderurgico, una delle grandi bugie spacciate a una Calabria che chiedeva lavoro e dignità. Eranova nacque da un impeto di libertà, e un secolo dopo fu cancellato: una storia che contraddice almeno cento luoghi comuni sui calabresi e la loro "rassegnazione". E le storie che sovvertono i cliché sono tra le preferite di Carmine Abate, lo scrittore crotonese di Carfizzi premio Campiello 2012, ma soprattutto autore amatissimo da una cerchia di lettori sempre più vasta. Da anni Abate costruisce il suo "vivere per addizione" letterario e culturale, contaminando le sue appartenenze, realizzando, romanzo su romanzo (oltre alle raccolte di racconti, le poesie, i saggi), un'identità multiculturale di "transfuga linguistico" che fa dialogare i mondi che attraversa e abita, dalla sua originaria comunità arbèreshé ai "germanesi", la comunità di calabresi emigrati in Germania, al Trentino, dove lavora e vive.
Anna Mallamo, Gazzetta del Sud

Il paese sparito nel Sud offeso
Si presenta da IoCiSto il nuovo romanzo di Carmine Abate Che racconta la storia di Eranova, borgo calabrese distrutto per costruire uno stabilimento siderurgico mai completato....Giovane emigrato in Germania e oggi residente in Trentino, recupera una pagina dimenticata nella lunga ed estenuata sequenza delle offese al Meridione e si muove in equilibrio tra l'invenzione creativa e il reportage nella memoria per riscattare il destino di nonna Maria, nonno Cenzo e degli 800 che invano si opposero allo scempio di Eranova. Il suo è un esempio di letteratura civile che richiama le testimonianze di Corrado Alvaro e riesce a restituire l'atmosfera magica e sospesa di una comunità apparentata nell'immaginario alla Macondo di Marquez. È la storia di un'utopia, come Pasolini avrebbe potuto titolare la sua inchiesta su Eranova, "il paese che non deve sparire", al cui caso si interessò con passione senza però scriverne perché il 2 novembre1975 venne ucciso. Il romanzo attraversa l'Italia che è stata, un Sud scosso dalle rivolte in piazza a Reggio Calabria, dagli attentati ai treni, fissa la gioia per la vittoria della Nazionale di calcio sulla Germania, il 4 a 3 da dedicare ai tanti emigrati dal Mezzogiorno nelle città tedesche. Lina e Lorenzo sono i personaggi che danno voce a un'ansia febbrile di resistenza al presente e disfida al futuro, animati dalla convinzione che la loro terra abbia ancora una possibilità. Un paese felice ne dà conto con una scrittura nitida e precisa, che non può non impennarsi alla tensione degli eventi e comunque rende il suo servizio nello stile della testimonianza e consegna così la sua verità: "A centrifugare Eranova non sono stati ne l'uragano biblico né il vento, e neppure il mare la notte di Capodanno, anche se ci ha provato, ma persone in carne e ossa:politicicorrotti, collusi o distratti, mafiosi avidi e crudeli, innocenti colpevoli fino alla fine".
Generoso Picone, Il Mattino

Il borgo di Eranova come Curon Nel nuovo libro di Abate il luogo sparito, oggi trasformato nel più grande terminal container d'Italia...La vicenda drammatica del paese di Eranova fa venire in mente la tragedia degli abitanti di Curon, paese altoatesino in provincia di Bolzano fatto saltare in aria nel 1950 per trasformarlo in bacino idrico: "Lì in Val Venosta almeno è rimasto il campanile in mezzo al lago di Resia – dice lo scrittore Abate – mentre di Eranova non c'è più traccia". Il paese felice è Eranova, frazione di Gioia Tauro che nel 1983 vide andarsene l'ultima famiglia con l'ultimo dei 700 residenti trasferiti per fare spazio al polo siderurgico: centinaia di sacrifici individuali in nome di un falso progresso promesso...Attorno ai due protagonisti del romanzo, Lorenzo e Lina, tante altre voci che urlano, una alla volta, la loro rabbia e il loro desiderio di riconoscimento, finendo per catturare l'attenzione e la sensibilità del lettore e rendendo attuale e universale la vicenda di Eranova. Abate ha iniziato a indagare quella realtà nel 2016 e per sette anni è tornato lì puntualmente per raccogliere testimonianze e storie.
Roberto Brumat, Corriere del Trentino

La parabola di Eranova e dell'Italia raccontate da Carmine Abate...L'incredibile parabola di Eranova è raccontata nell'ultimo lavoro, un romanzo, da Carmine Abate. Con l'ormai nota maestria nell'intessere storie partendo da fatti reali e studiati approfonditamente, Carmine Abate riesce, raccontando del "Pacchetto Colombo", vale a due del quinto centro siderurgico che non vide mai la luce, a farci immergere in quell'atmosfera apparentemente così lontana degli studenti universitari degli anni 70 e 80, in quel clima di assoluta convinzione di difesa di valori che era imprescindibile per giovani affamati di futuro...Lo scrittore Abate, ancora una volta, toghe la pesante polvere della dimenticanza e fa brillare, nuovamente, la comunità di Eranova e tutti coloro che hanno lottato fino all'estremo per salvare questo paese della provincia di Reggio Calabria dalle ruspe. La scelta di non consegnare all'oblio le piccole storie di cui è composto il nostro mondo italiano è uno dei compiti dei letterati che possono "riscattare" le persone dalle ingiustizie subite per mancanza di responsabilità politica sventolando bandiere per lo sviluppo di zone, in questo caso calabresi, che si sono rivelate "beffarde e fallimentari".
Fausta Slansi, Alto Adige

 

 

Recensioni, interviste e segnalazioni

Abate ci racconta un "paese felice" Giu.Cip. Gazzetta del Sud 17/05/2024
Calabria 1983, dramma di un villaggio raso al suolo Camillo Bacchini Gazzetta di Parma 20/02/2024
Eranova, la Macondo di Carmine Abate M. Vittoria Scaglioni Gazzetta di Modena 16/02/2024
Il romanzo è vivo... Davide Orsato Il T Quotidiano 14/01/2024
Un paese felice . Grazia 11/01/2024
Intervista Loredana Lipperini Radio tre Fahrenheit 09/01/2024
La chimera della modernità Storia vera... Simone Arminio LA NAZIONE 31/12/2023
Quel paese felice minacciato... . Il Tirreno 28/12/2023
Il sogno infranto di Eranova Roberto Carnero Avvenire 22/12/2023
Carmine Abate, scrittura evocativa e di denuncia . l'Adige 16/12/2023
Un romanzo corale in un'epoca difficile Davide Beltrano Il Quotidiano del Sud 23/11/2023
Il paese felice che non esiste più Lucia Esposito Libero 23/11/2023
Intervista Alessandro Milan Radio24 Uno, nessuno, 100milan 22/11/2023
Il paese sparito nel Sud offeso Generoso Picone Il Mattino 21/11/2023
Intervista Mauro Greta Raitre La biblioteca dei sentimenti 19/11/2023
Il paese sparito nel Sud offeso Generoso Picone Il Mattino 21/11/2023
Così si distrugge un paese S.F. OGGI 16/11/2023
Intervista Angelo Polimeno Bottai Raiuno TG1 12/11/2023
La ruspa spiana i sogni di Eranova... Ida Bozzi Corriere della Sera 12/11/2023
La parabola di Eranova e dell'Italia ... Fausta Slanzi Alto Adige 09/11/2023
Intervista . Rai Cultura 09/11/2023
Intervista . TV 2000 TG 05/11/2023
Intervista . Raidue Achab Libru 05/11/2023
Intervista . Rai Italia A spasso con i libri 04/11/2023
Intervista . TG2 Weekend 04/11/2023
Un paese felice è quello raccontato.. Roberta Cricelli Quotidiano del Sud 03/11/2023
Intervista . TG4 02/11/2023
Segnalazione . Radio Montecarlo Il Segnalibro 29/10/2023
Intervista a Carmine Abate . Radio Radicale 2 Microfoni 28/10/2023
Intervista a Carmine Abate . Raitre TGR Calabria 23/10/2023
Intervista a Carmine Abate . Rai News24 sera 19/10/2023

Un paese felice

Pino Nano calabria.live 15/10/2023
Carmine Abate racconta Eranova.... . LaC News24 10/10/2023

Era un paese felice

Roberto Brumat Corriere del Trentino 05/10/2023

Un paese felice

Solange Savagnone Sorrisi e Canzoni TV 03/10/2023

Eranova, memoria della felicità perduta

Giuseppe Colangelo L'Adige 03/10/2023

Eranova, il borgo scomparso...

Maria Viveros Il T quotidiano 03/10/2023

Memorie violente cenere e speranza

Francesco Sorgiovanni Quotidiano del Sud 03/10/2023

Macondo? Era qui in Calabria

Anna Mallamo Gazzetta del Sud 03/10/2023

A San Ferdinando si presenta...

Pino Nano calabria.live 03/10/2023

Il paese felice di Abate

. Alto Adige 03/10/2023

Abbagliante e utopica storia di Eranova

. Il Quotidiano del Sud 01/10/2023