Sintesi
delle recensioni Tra due mari (Mondadori, 2002, terza ed.) ha vinto nel 2002 i seguenti Premi: 1. “Società dei Lettori di Lucca” 2. “Domenico Rea – Ischia” 3. “Matelica-L. Bigiaretti” 4. “Premio internazionale Fenice Europa. Un romanzo italiano per l’Europa” 5. “Rhegium Julii – Corrado Alvaro”. Con "Tra due mari" Abate ci dà il suo romanzo più complesso e maturo. Un romanzo al tempo stesso mosso e sospeso: insieme d' avventura e poesia … con una ricca serie di personaggi vivi, amorevolmente cesellati. Ermanno Paccagnini, Corriere della Sera Un romanzo che si raccomanda di leggere. Perché in
queste pagine scritte con impeto e con una gioia viscerale di raccontare, la
storia testata, l’immaginazione narrativa, i ricordi di famiglia e i paesaggi
interiori si incrociano, si confondono l’uno nell’altro. Ed è, in un romanzo,
una gran cosa. Carmine Abate non delude mai. Ogni suo romanzo è una
gran scoperta. Chi aveva apprezzato La moto di Skanderbeg e il Ballo tondo
(editi da Fazi, ora tradotti in Francia e Germania) ritroverà la stessa
intensa capacità affabulatoria. Abate è narratore puro, che canta più che
scrivere. E così incanta il lettore. … singolare attitudine a sollevare i personaggi entro
un cielo di leggenda … straordinario ottimismo biologico che Abate sa
tradurre in avventura, espansione vitale e pura gioia di movimento: festa
della scrittura. Pur essendo un romanzo realista, l'opera di Abate
rinvia alle atmosfere magiche di "Cent'anni di solitudine". Il risultato è un
libro piacevole, che possiede la leggerezza e la rapidità di una fiaba. Abate
ha una mano felice; narra attraverso rapide immagini che attingono per ritmo
e intensità emotiva all'universo della poesia; gli preme soprattutto una
cosa: riprodurre l'incanto odoroso e tattile dei ricordi. E in questo riesce
bene." Uno scrittore di punta, autore di un romanzo godibile
al quale dedicare più di una lettura, tanti sono i particolari e i passaggi
da gustare. Questo affascinante romanzo, complesso nella dinamica
e nello sviluppo dei sentimenti, si regge sulla scrittura di Carmine Abate,
secca quanto basta, impastata con il sole e con l’arsura della sua terra. Abate è assimilabile a quegli autori stranieri
(irlandesi, indiani, nordafricani, ecc.), rinnovati campioni della goethiana
Weltliteratur, capaci di esprimersi al di là degli angusti confini nazionali.
… sulle colonne del Nouvel observateur (Abate è tradotto in Francia da Seuil,
e in numerose altre lingue europee), il giudizio competente di Frédéric
Vitroux… ne rimarca l’originalità. Di certo, Abate è uno scrittore epico,
come pochi ne abbiamo in Italia. La particolare, sorprendente felicità
narrativa di Abate, discende da un originale sguardo sul mondo; e dal ritmo
della narrazione che si distende a ondate, armonizzando in ampie curve
geometriche il susseguirsi caotico degli eventi. Se con Il ballo tondo (1991) e ne La moto di
Scanderbeg (1999) aveva narrato il suo mondo di albanese d'Italia, con Tra
due mari si distanzia da quella scena senza però abbandonare la traccia della
saga familiare: quasi a voler sancire la fine della sua formazione e a
inaugurare, pur in coerenza, la maturità della sua pagina. … L'esito
dell'impresa rende l'intensità della fatica, puntellata da episodi di pura e
leggera poesia, di esposizione tenera di sentimenti dalla passione autentica.
Come la pagina di Carmine Abate. Una prosa sicura, linguisticamente controllata e
pervasa da un’intonazione complessa, in cui gli oggetti, le figure e il
paesaggio convergono in una miscela di intrigo e di riflessione. Carmine Abate si conferma scrittore di confine,
eccentrico: non uno sperimentatore, ma un appassionante narratore di storie
mediterranee la rappresentazione dell’Eros, la nascita del sentimento
amoroso, ed insieme l’ombra di Thanatos, la realtà brutale di una terra
insanguinata, raggiungono in questo libro gli orizzonti della maturità e
fanno di Abate uno scrittore di raro talento. Un romanzo che vince nelle sue intenzioni di parabola
dei grandi sogni dell’uomo, e sa recuperare con estrema partecipazione la
necessità sempre più impellente delle tradizioni, in una sorta di realismo
magico. La scrittura è semplicemente affascinante: secca, ma
fluida, scandita da una musica che accompagna le vicende. E il libro ha tutte
le carte in regola per far conoscere, ancor di più, in Italia e all´estero
Carmine Abate. Mai come in questo libro Abate si lascia e ci fa
prendere dal piacere della fabulazione che scorre fluida come un racconto
orale e dal gusto dell’intreccio. Ma forse il pregio maggiore di Tra due mari
sta nella vivacità descrittiva di caratteri e luoghi, essendo il romanzo un
grande arazzo paesaggistico rurale di forte pregnanza evocativa. C’è scialo
di profumi, sapori, aromi. C’è tutto il calore, la vivacità di un Sud
passionale e sanguigno. Per non parlare della corporeità sensuale che
traspare con naturalezza dal comportamento dei vari personaggi che affollano
questo romanzo così segnato dalla presenza del sesso inteso quale sana
espressione vitale (“Si mangia bene e si fotte benissimo”). I personaggi del romanzo vivono amori, passioni,
tragedie e violenze, legate dal filo di una narrazione polifonica, a più
voci… Carmine Abate, con questo nuovo romanzo, che segue il successo ottenuto
con “La moto di Scanderbeg”, si consacra scrittore di razza e trova giusto
riconoscimento alla sua capacità di raccontare con un linguaggio ricco di
colore e di suoni, di accento fortemente mediterraneo. Tra due mari è un romanzo molto compatto e
avvincente: la tensione narrativa non viene mai meno e le sue pagine quasi
scivolano via, una dietro l'altra, conquistando il lettore che ha quasi
fretta di arrivare alla fine e poi di ricominciare daccapo, Le interruzioni secche e le riprese altrettanto
determinate imprimono un andamento tensivo a questo libro intimistico e
spettacolare. Abate pratica con successo la strategia dello spiazzamento,
sposta in un vortice di eventi i personaggi: Trattenuti appena da un'intensa
sillabazione di sentimenti scorrono quadri di limpida bellezza, dove il
racconto delle persone è racconto di immagini, luci, nuances. … il romanzo più felice, arioso, composito… di
Abate…. Tra due mari è così pieno di sorprese, di svolte narrative impreviste
eppure ben calibrate in uno studiatissimo gioco di equilibri. E' impossibile riassumere il susseguirsi di alterne
vicende, dosate con sapienza narrativa, di questo che è il libro più maturo
di Abate, anche dal punto di vista stilistico. E' una lingua ricca; dalla
pagina nascono gli odori, i sapori, l'afa della Calabria. Un'avvincente storia che sta tra due culture,
l'italiana e la tedesca, incarnate nella figura del giovane protagonista
Florian. Sono i suoi occhi curiosi e inquieti a scoprire luoghi, eventi,
segreti che costituiscono il fitto intreccio della narrazione. E' una storia
viva e in movimento quella che esce dalle pagine del libro; tra difficoltà e
aspirazioni, delusioni e sorprese dentro il paesaggio del "Fondaco del Fico",
luogo mitico e realissimo, che fa da sfondo a tutta la narrazione. Abate è bravissimo a intrecciare le vicende dei
diversi personaggi, i loro destini incrociati e i loro legami indissolubili,
svelandone i diversi tasselli secondo un ordine non cronologico che dà luogo
a una struttura romanzesca affascinante e ricca di sorprese. Il sovrapporsi
dei diversi piani spazio-temporali in una narrazione che a tratti assume i
toni della leggenda, produce specie nella prima parte un affascinate
andamento a spirale che, svelando la realtà per tocchi progressivi, conquista
immediatamente il lettore. Così, tra passato e presente, tra legami familiari
e problemi d'identità, il bel romanzo di Abate si legge con vero piacere. Carmine Abate è uno scrittore italiano
euro-mediterraneo. Scrive dentro la competenza e l'espressività elastiche e
fruttifere di diverse lingue-madri. Nel corso degli anni 90 si è imposto - da
Il ballo tondo (Marietti, ora Fazi) a Il muro dei muri (Argo) a La moto di
Scanderbeg (Fazi), tradotti in diverse lingue d'Europa, più alcuni libri di
poesie - come il nostro maggiore narratore della migranza (Meneghello scrive
un'altra storia). E i suoi personaggi disegnano quella specie di saggezza
rotonda di donne e uomini che si spostano, si avventurano e si propongono
mete, e che così ricamano il proprio destino. E incantano i lettori. Forse in
ciò consiste la mediterraneità che questo amabile scrittore fa splendere
dentro l'intrico dei cammini verticali nel nostro continente. … questo nuovo romanzo … è, a nostro parere,
l'espressione più matura della narrativa di Abate. Abate districa con grande
abilità i fili di un intreccio sempre più ricco di snodi e di personaggi.
Memorabile la figura del fotografo tedesco Hans Heumann che avrà un ruolo
decisivo nella riedificazione del Fondaco del Fico e che con il suo obiettivo
ha immortalato i paesaggi arcaici della Calabria. Notevole anche l'equilibrio
strutturale del romanzo che ruota attorno al tema principale del viaggio. Con l'ultimo libro colpisce per la bellezza
dell'ispirazione e l'originalità dello sguardo. E' una saga familiare, un
romanzo intenso, ricco di vita e fisicità: suoni, odori, luci che escono
dalle parole e prendono forma, prepotenti. Una scrittura leggera che
affascina quella di Abate, quasi senza accorgersene, un racconto in cui le
cose vengono dette tra l'urgenza di comunicare e il bisogno di silenzi. La prima osservazione che mi sento di fare dinanzi al
nuovo romanzo di Carmine Abate "Tra due mari" è che si tratta ancora e
sorprendentemente di un libro straordinario. Chiudi il libro e ti restano
dentro, indelebili, i suoi colori, i suoi sapori, i suoi odori, forti come le
passioni, come le lotte, come le delusioni, come le speranze di chi in quella
terra abita e vive. Eccole dunque, in sintesi, le ragioni della piena
riuscita di "Tra due mari": ingredienti che fanno davvero romanzo (un
intreccio ricco e vario, una fabula costellata di azzeccati andirivieni,
personaggi di grande spessore, luoghi còlti nella loro essenza profonda)
giocati con una sapienza compositiva di prim´ordine. E su tutti quello che
tutti li nutre, li armonizza e li esalta: il linguaggio.Quanta bella
freschezza, quanta vitalità emanano le pagine di questo libro! Se ne viene
subito catturati e altrettanto presto si riscopre che l´arte affabulatoria di
Abate ha la sua fonte primaria proprio nel linguaggio. Un linguaggio pieno di
energia, di estro, di movimento da cui germoglia una scrittura che sa essere
ora evocativa, ora ironica, ora analitica, ora cantabile, senza mai un
cedimento, senza mai una zeppa, senza mai una caduta.Con questo romanzo
Carmine Abate conferma gli alti risultati già raggiunti e si accredita come
uno degli scrittori più originali e completi dell´attuale panorama letterario
italiano. |