Sintesi delle recensioni

 


Tra due mari (Mondadori, 2002, terza ed.) ha vinto nel 2002 i seguenti Premi:

1. “Società dei Lettori di Lucca”

2. “Domenico Rea – Ischia”

3. “Matelica-L. Bigiaretti”

4. “Premio internazionale Fenice Europa. Un romanzo italiano per l’Europa”

5. “Rhegium Julii – Corrado Alvaro”.

Con "Tra due mari" Abate ci dà il suo romanzo più complesso e maturo. Un romanzo al tempo stesso mosso e sospeso: insieme d' avventura e poesia … con una ricca serie di personaggi vivi, amorevolmente cesellati. Ermanno Paccagnini, Corriere della Sera

Un romanzo che si raccomanda di leggere. Perché in queste pagine scritte con impeto e con una gioia viscerale di raccontare, la storia testata, l’immaginazione narrativa, i ricordi di famiglia e i paesaggi interiori si incrociano, si confondono l’uno nell’altro. Ed è, in un romanzo, una gran cosa.
Mario Santagostini, Il Giornale

Carmine Abate non delude mai. Ogni suo romanzo è una gran scoperta. Chi aveva apprezzato La moto di Skanderbeg e il Ballo tondo (editi da Fazi, ora tradotti in Francia e Germania) ritroverà la stessa intensa capacità affabulatoria. Abate è narratore puro, che canta più che scrivere. E così incanta il lettore.
Roberto Carnero, Famiglia cristiana

… singolare attitudine a sollevare i personaggi entro un cielo di leggenda … straordinario ottimismo biologico che Abate sa tradurre in avventura, espansione vitale e pura gioia di movimento: festa della scrittura.
Massimo Onofri, Il Diario

Pur essendo un romanzo realista, l'opera di Abate rinvia alle atmosfere magiche di "Cent'anni di solitudine". Il risultato è un libro piacevole, che possiede la leggerezza e la rapidità di una fiaba. Abate ha una mano felice; narra attraverso rapide immagini che attingono per ritmo e intensità emotiva all'universo della poesia; gli preme soprattutto una cosa: riprodurre l'incanto odoroso e tattile dei ricordi. E in questo riesce bene."
Marco Belpoliti, L'Espresso

Uno scrittore di punta, autore di un romanzo godibile al quale dedicare più di una lettura, tanti sono i particolari e i passaggi da gustare.
Domenico Cacopardo, L’Unità

Questo affascinante romanzo, complesso nella dinamica e nello sviluppo dei sentimenti, si regge sulla scrittura di Carmine Abate, secca quanto basta, impastata con il sole e con l’arsura della sua terra.
Fulvio Panzeri, Avvenire

Abate è assimilabile a quegli autori stranieri (irlandesi, indiani, nordafricani, ecc.), rinnovati campioni della goethiana Weltliteratur, capaci di esprimersi al di là degli angusti confini nazionali. … sulle colonne del Nouvel observateur (Abate è tradotto in Francia da Seuil, e in numerose altre lingue europee), il giudizio competente di Frédéric Vitroux… ne rimarca l’originalità. Di certo, Abate è uno scrittore epico, come pochi ne abbiamo in Italia. La particolare, sorprendente felicità narrativa di Abate, discende da un originale sguardo sul mondo; e dal ritmo della narrazione che si distende a ondate, armonizzando in ampie curve geometriche il susseguirsi caotico degli eventi.
Renato Nisticò, The New York Rewiew of books/ la Rivista dei Libri

Se con Il ballo tondo (1991) e ne La moto di Scanderbeg (1999) aveva narrato il suo mondo di albanese d'Italia, con Tra due mari si distanzia da quella scena senza però abbandonare la traccia della saga familiare: quasi a voler sancire la fine della sua formazione e a inaugurare, pur in coerenza, la maturità della sua pagina. … L'esito dell'impresa rende l'intensità della fatica, puntellata da episodi di pura e leggera poesia, di esposizione tenera di sentimenti dalla passione autentica. Come la pagina di Carmine Abate.
Generoso Picone, Il mattino

Una prosa sicura, linguisticamente controllata e pervasa da un’intonazione complessa, in cui gli oggetti, le figure e il paesaggio convergono in una miscela di intrigo e di riflessione.
Giuseppe Amoroso, Letture

Carmine Abate si conferma scrittore di confine, eccentrico: non uno sperimentatore, ma un appassionante narratore di storie mediterranee la rappresentazione dell’Eros, la nascita del sentimento amoroso, ed insieme l’ombra di Thanatos, la realtà brutale di una terra insanguinata, raggiungono in questo libro gli orizzonti della maturità e fanno di Abate uno scrittore di raro talento.
Alberto Cavaglion, L’Indice

Un romanzo che vince nelle sue intenzioni di parabola dei grandi sogni dell’uomo, e sa recuperare con estrema partecipazione la necessità sempre più impellente delle tradizioni, in una sorta di realismo magico.
Sergio Pent, La Stampa

La scrittura è semplicemente affascinante: secca, ma fluida, scandita da una musica che accompagna le vicende. E il libro ha tutte le carte in regola per far conoscere, ancor di più, in Italia e all´estero Carmine Abate.
Gigi Zoppello, l’Adige

Mai come in questo libro Abate si lascia e ci fa prendere dal piacere della fabulazione che scorre fluida come un racconto orale e dal gusto dell’intreccio. Ma forse il pregio maggiore di Tra due mari sta nella vivacità descrittiva di caratteri e luoghi, essendo il romanzo un grande arazzo paesaggistico rurale di forte pregnanza evocativa. C’è scialo di profumi, sapori, aromi. C’è tutto il calore, la vivacità di un Sud passionale e sanguigno. Per non parlare della corporeità sensuale che traspare con naturalezza dal comportamento dei vari personaggi che affollano questo romanzo così segnato dalla presenza del sesso inteso quale sana espressione vitale (“Si mangia bene e si fotte benissimo”).
Francesco Roat, Reset, Caffè Europa

I personaggi del romanzo vivono amori, passioni, tragedie e violenze, legate dal filo di una narrazione polifonica, a più voci… Carmine Abate, con questo nuovo romanzo, che segue il successo ottenuto con “La moto di Scanderbeg”, si consacra scrittore di razza e trova giusto riconoscimento alla sua capacità di raccontare con un linguaggio ricco di colore e di suoni, di accento fortemente mediterraneo.
Domenico Nunnari, Gazzetta del Sud

Tra due mari è un romanzo molto compatto e avvincente: la tensione narrativa non viene mai meno e le sue pagine quasi scivolano via, una dietro l'altra, conquistando il lettore che ha quasi fretta di arrivare alla fine e poi di ricominciare daccapo,
Giuseppe Muraca, Ora Locale.

Le interruzioni secche e le riprese altrettanto determinate imprimono un andamento tensivo a questo libro intimistico e spettacolare. Abate pratica con successo la strategia dello spiazzamento, sposta in un vortice di eventi i personaggi: Trattenuti appena da un'intensa sillabazione di sentimenti scorrono quadri di limpida bellezza, dove il racconto delle persone è racconto di immagini, luci, nuances.
Giuseppe Amoroso, Gazzetta del Sud

… il romanzo più felice, arioso, composito… di Abate…. Tra due mari è così pieno di sorprese, di svolte narrative impreviste eppure ben calibrate in uno studiatissimo gioco di equilibri.
Giuseppe Traina, Stilos, La Sicilia

E' impossibile riassumere il susseguirsi di alterne vicende, dosate con sapienza narrativa, di questo che è il libro più maturo di Abate, anche dal punto di vista stilistico. E' una lingua ricca; dalla pagina nascono gli odori, i sapori, l'afa della Calabria.
Guido Conti, Italia Oggi

Un'avvincente storia che sta tra due culture, l'italiana e la tedesca, incarnate nella figura del giovane protagonista Florian. Sono i suoi occhi curiosi e inquieti a scoprire luoghi, eventi, segreti che costituiscono il fitto intreccio della narrazione. E' una storia viva e in movimento quella che esce dalle pagine del libro; tra difficoltà e aspirazioni, delusioni e sorprese dentro il paesaggio del "Fondaco del Fico", luogo mitico e realissimo, che fa da sfondo a tutta la narrazione.
Piera Maculotti, BresciaOggi

Abate è bravissimo a intrecciare le vicende dei diversi personaggi, i loro destini incrociati e i loro legami indissolubili, svelandone i diversi tasselli secondo un ordine non cronologico che dà luogo a una struttura romanzesca affascinante e ricca di sorprese. Il sovrapporsi dei diversi piani spazio-temporali in una narrazione che a tratti assume i toni della leggenda, produce specie nella prima parte un affascinate andamento a spirale che, svelando la realtà per tocchi progressivi, conquista immediatamente il lettore. Così, tra passato e presente, tra legami familiari e problemi d'identità, il bel romanzo di Abate si legge con vero piacere.
Fabio Gambaro, Kataweb

Carmine Abate è uno scrittore italiano euro-mediterraneo. Scrive dentro la competenza e l'espressività elastiche e fruttifere di diverse lingue-madri. Nel corso degli anni 90 si è imposto - da Il ballo tondo (Marietti, ora Fazi) a Il muro dei muri (Argo) a La moto di Scanderbeg (Fazi), tradotti in diverse lingue d'Europa, più alcuni libri di poesie - come il nostro maggiore narratore della migranza (Meneghello scrive un'altra storia). E i suoi personaggi disegnano quella specie di saggezza rotonda di donne e uomini che si spostano, si avventurano e si propongono mete, e che così ricamano il proprio destino. E incantano i lettori. Forse in ciò consiste la mediterraneità che questo amabile scrittore fa splendere dentro l'intrico dei cammini verticali nel nostro continente.
Armando Gnisci, Carta

… questo nuovo romanzo … è, a nostro parere, l'espressione più matura della narrativa di Abate. Abate districa con grande abilità i fili di un intreccio sempre più ricco di snodi e di personaggi. Memorabile la figura del fotografo tedesco Hans Heumann che avrà un ruolo decisivo nella riedificazione del Fondaco del Fico e che con il suo obiettivo ha immortalato i paesaggi arcaici della Calabria. Notevole anche l'equilibrio strutturale del romanzo che ruota attorno al tema principale del viaggio.
Guido Caserza, L’Unione Sarda

Con l'ultimo libro colpisce per la bellezza dell'ispirazione e l'originalità dello sguardo. E' una saga familiare, un romanzo intenso, ricco di vita e fisicità: suoni, odori, luci che escono dalle parole e prendono forma, prepotenti. Una scrittura leggera che affascina quella di Abate, quasi senza accorgersene, un racconto in cui le cose vengono dette tra l'urgenza di comunicare e il bisogno di silenzi.
Silvia Ugolotti, La Gazzetta di Parma

La prima osservazione che mi sento di fare dinanzi al nuovo romanzo di Carmine Abate "Tra due mari" è che si tratta ancora e sorprendentemente di un libro straordinario. Chiudi il libro e ti restano dentro, indelebili, i suoi colori, i suoi sapori, i suoi odori, forti come le passioni, come le lotte, come le delusioni, come le speranze di chi in quella terra abita e vive. Eccole dunque, in sintesi, le ragioni della piena riuscita di "Tra due mari": ingredienti che fanno davvero romanzo (un intreccio ricco e vario, una fabula costellata di azzeccati andirivieni, personaggi di grande spessore, luoghi còlti nella loro essenza profonda) giocati con una sapienza compositiva di prim´ordine. E su tutti quello che tutti li nutre, li armonizza e li esalta: il linguaggio.Quanta bella freschezza, quanta vitalità emanano le pagine di questo libro! Se ne viene subito catturati e altrettanto presto si riscopre che l´arte affabulatoria di Abate ha la sua fonte primaria proprio nel linguaggio. Un linguaggio pieno di energia, di estro, di movimento da cui germoglia una scrittura che sa essere ora evocativa, ora ironica, ora analitica, ora cantabile, senza mai un cedimento, senza mai una zeppa, senza mai una caduta.Con questo romanzo Carmine Abate conferma gli alti risultati già raggiunti e si accredita come uno degli scrittori più originali e completi dell´attuale panorama letterario italiano.
Giuseppe Colangelo, l’Adige