Il Mucchio Selvaggio, Maggio 2006
 

Storie
di Gianluca Veltri

  Abate continua con il suo quinto romanzo a disseppellire la vita della comunitą arbėreshe. Qui lo scrittore calabrese inserisce la storia degli italo-albanesi di oggi nell’epopea della diaspora originaria. La fuga dall’Albania, 500 anni fa, dei progenitori scampati al giogo turco e l’approdo in una terra inizialmente straniera. Distanza, nostalgia. Uno squarcio nel cuore, dall’altra parte del mare. “Non ci siamo persi e non lo faremo fino a quando conserveremo memoria di chi eravamo e da dove veniamo”, dice un personaggio.
Il racconto “controvento” č costruito da Abate con magnifica tecnica ipnotica, che incastra le tessere all’interno di sfalsamenti temporali, in cui i discendenti vanno a ritroso e gli antenati si proiettano nei secoli futuri. La costrizione del ricordo. Perché una comunitą che ha perso il vizio della memoria non potrą sopravvivere. Questo rischio non lo corrono, le genti arbėreshe.