Letture
Febbraio 2000




Le lotte per la terra viste da un immigrato


di Fulvio Panzeri




Uno dei temi privilegiati dalla narrativa italiana di Abate è quello dell’immigrazione, con tutto ciò che comporta il ritrovarsi in un Paese straniero e dove affrontare quel “metaforico“ muro che si frappone fra le identità e le culture. C’è poi il tema dello sradicamento e quello della nostalgia del proprio Paese. Abate li ha affrontati in vari libri che, passati un po’ sotto silenzio in Italia, hanno poi avuto un certo consenso all’estero, soprattutto in Germania.
Con il romanzo “La moto di Scanderbeg”, Abate ritorna alle suggestioni del suo mondo, attraverso la figura di Giovanni Alessi, un uomo sempre in fuga, dal paese dove è nato (si trasferisce infatti in Germania) e dalla lingua che gli appartiene e lo identifica, quella degli albanesi di Calabria e della cultura della comunità “arberesche”.
Attraverso questa figura vengono scandagliati tutte le problematiche e i dissidi che accompagnano la scelta di abbandonare la propria terra. L’immagine che identifica Giovanni è quella del mappamondo che fa girare velocemente, puntandoci continuamente il dito, alla ricerca di un luogo “dove vivere”. Così il punto di riferimento umano (senz’altro molto più interessante di una sola lettura sociologica di questo libro) diventa la memoria. E’ la figura del padre, Scanderbeg, ad emergere: un personaggio mitico e straordinario, un eroe che, sempre in sella all’indistruttibile moto Guzzi Dondolino, attraversa la Calabria del Dopoguerra per organizzare l’occupazione delle terre e per aiutare i contadini nella loro lotta per il riconoscimento di una giustizia sociale. Il romanzo si sviluppa in modo corale e intreccia varie vicende: la storia d’amore di Giovanni e Claudia; quella del padre per Lidia e quella della saga di Scanderbeg, l’eroe vero del “Tempo grande”, che conduce gli albanesi a lottare contro i turchi e il cui spirito sembra rivivere nell’esemplarità del padre di Giovanni. Inoltre c’è una figura di grande impatto poetico: un ragazzino dagli occhi calamita, dotato del potere della preveggenza. ecco, finalmente, un romanzo che si snoda tra epica contemporanea e poesia, in un naturale equilibrio, quello della verità che risiede nel ripensamento della propria storia e delle tradizioni più intime.