Il Quotidiano 5 agosto 2004
La festa del ritorno "Storia di
emigranti e di antichi ricordi"
E' apprezzato da ventenni, lo conoscono i trentenni, anche se lui
descrive il fenomeno dell'emigrazione e le sue conseguenze, Carmine Abate è
lo straordinario autore del romanzo, "La festa del ritorno", presentato al
Chiostro di san Domenico dall'associazione, Centro riforme democrazia
diritti, di Lamezia Terme.
Accanto all'autore di Carfizzi, in un'atmosfera sobria, Serenella Matroianni
ha recensito il romanzo giunto tra i cinque finalisti al premio Campiello,
dopo aver pubblicato "Terra di andata", "La moto di Scandeberg", "Il ballo
tondo" e"Tra due mari".
La sua è una letteratura emotiva, di potenza, non di testa, con un taglio
autobiografico e dei flashback che arricchiscono il realismo del romanzo
descrivendo l'emigrazione come evento positivo e non in toni pessimistici.
La storia è quella di un padre emigrato con un figlio molto legato alla
terra natìa e che si sofferma sullo strazio dell'addio durante la partenza,
sulla separatezza tra le due Calabrie che dovrebbero unire i due popoli, di
chi parte e di chi resta nella regione, descritto in italiano ma con un
plurilinguismo dialettale calabrese e dei termini in arbresche, e
francesismi nascosti per dare musicalità al testo e ed evocare delle storie
con la scrittura..
"I miei libri raccontano delle storie che siano il più possibile
avvincenti", dice Abate, ed essendo figlio di questa terra non poteva
ignorarne i problemi, soprattutto il problema dell'emigrazione, avendo avuto
nonno e padre emigrati in Francia e in Germania.
"Ho iniziato a scrivere per denunciare la costrizione ad emigrare", perché
ritiene che essere costretti ad abbandonare la propria terra per dover
vivere altrove sia una grave ingiustizia. Nel "ballo tondo" è descritta una
antica danza albanese, il "ballja", mentre "Tra due mari" è appunto la
Calabria con storia di un ragazzino che vive tra questa e la Germania , "La
festa del ritorno" descrive il rientro degli emigranti senza punte
nostalgiche ma sottolineando il lato gioioso. Si definisce, Abate, lettore
onnivoro di tutto, di più, da John Fanza, autore italo americano che ha
descritto lo scontro delle culture, quella degli emigrati e degli americani,
a Vito Teti a Sandro Onofri a Sergio Atzeni. L' ultimo romanzo,"La festa del
ritorno" di Carmine Abate è un romanzo autentico, con dei personaggi che
sono quasi delle persone e delle parole che sono come le Madelèine di Proust.
m.a.
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