“La festa del ritorno” di
Carmine Abate scelto tra gli otto grandi
romanzi sul tema del lavoro per i 100 anni della Cgil
In uscita venerdì 9 dicembre in allegato all’Unità
La Cgil compie 100 anni e in collaborazione con l’Unità presenta otto
grandi per raccontarci un secolo di vita, di lavoro e di lotte sociali in
Italia. Gli ideatori e curatori di questa prestigiosa selezione, dal titolo
“Un racconto lungo un secolo”, sono il critico Angelo Guglielmi, ex
direttore di RAI 3, e la giornalista Maria Serena Palieri. Gli scrittori
scelti, ognuno figlio di un’epoca e con il suo stile, sono: Vasco Pratolini,
Carlo Bernari, Paolo Volponi, Alba De Céspedes, Ottiero Ottieri, Ermanno Rea
e Carmine Abate. Con i loro romanzi ci fanno capire quanto il lavoro come
l’amore possa essere un grande tema narrativo. I libri escono in tutte le
edicole italiane con una grande tiratura, allegati all’Unità e al costo di
6,90 euro. Dopo La dismissione di Rea e La morte in banca di Pontiggia,
uscirà venerdì 9 dicembre il fortunato romanzo di Carmine Abate, La festa
del ritorno, incentrato sul tema dell’emigrazione. Il romanzo, uscito da
Mondadori nel 2004 e giunto alla quinta edizione, ha vinto il Premio
Selezione Campiello, il Napoli e il Corrado Alvaro.
Grande soddisfazione dunque per Carmine Abate che vede proseguire il
successo del suo libro mentre si sta ultimando la sceneggiatura per la
realizzazione del film tratto dal libro, con la regia di Lorenzo Adorisio,
romano originario di Cirò.
La festa del ritorno racconta in maniera intensa e originale il rapporto tra
un figlio e un padre. Il primo è un bambino che cresce in un paese del
Crotonese e passa il tempo col suo cane e una banda di coetanei. Il secondo
è un uomo che lavora in Francia da anni e ritorna a casa per le ferie.
Quando il figlio è ormai tredicenne, si ritrova col padre la notte di Natale
a raccontarsi, davanti a un grande fuoco acceso, le due facce della stessa
esperienza. L’uomo rievoca la sua vita sospesa tra la Francia e il paese; il
ragazzo racconta il suo spaesamento nel tempo in cui si è ritrovato solo, ma
anche l'incanto dell'infanzia, immersa in un paesaggio vivido, trabordante.
Tutti e due hanno un segreto da nascondere, un segreto legato all’amore
della figlia maggiore per un uomo misterioso. Un enigma che si svela poco a
poco, fino allo sconvolgente finale. Ambientato in un paesino arbëresh del
Crotonese, narrato a due voci inconfondibili, per l'abile intarsio di parole
e ritmi arberëshe, dialettali, talvolta francesi, La festa del ritorno è
insieme romanzo di formazione, storia d’amore e soprattutto atto di denuncia
verso le condizioni di vita che costringono tanta gente del sud a cercare
fortuna emigrando. Un racconto insolito e intenso sulla fatica di crescere,
lo strazio dell’addio, il senso della vita. .
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