Panorama.it, 18/09/2013

Una storia breve che è insieme romanzo di formazione e romanzo di impegno civile
di Antonella Sbriccoli

 "Il pane non si butta così, come una pietra senza valore. Il pane è la vita, ci vuole troppa fatica per farlo".
Parte dal pane fatto in casa il nuovo libro di Carmine Abate : baciarlo è un gesto tradizionale diffuso nel mondo contadino, segno di lavoro onesto. E per farlo, il pane, ci vogliono tempo, forza e fatica. L'autore lo racconta tornando alla sua terra di origine, con lo stesso stile personalissimo che gli è valso il Premio Campiello 2012 con La collina del vento .
I temi principali sono quelli ricorrenti nei suoi libri: la Calabria (Abate proviene da Carfizzi, paese di etnia albanese arbëreshë), l'emigrazione, la lotta contro la criminalità, la necessità di conoscere le proprie radici per poter trovare la propria strada nel mondo. Ci sono poi i valori universali, che si affermano prepotenti e uniscono i protagonisti della storia: l'amore, l'amicizia, la solidarietà.
Per raccontarli l'autore dà vita a un gruppo di ragazzi adolescenti. Vivono in varie parti d'Italia e in Germania, ma d'estate tornano a Spillace - un paese calabrese dal nome immaginario in cui sono nati e cresciuti i loro genitori - per mescolarsi con i coetanei che quel paese non lo hanno mai lasciato. Sono giovani, in bilico tra la cultura "tradizionale" degli adulti e il nuovo che avanza, attratti dal richiamo alla maturità e dalla baldanza che viene loro dal vivere un'età in cui tutto è possibile. Non sanno ancora che l'incontro con un uomo misterioso, che vive nascosto e isolato dal mondo in un luogo magico e incontaminato, protetto dalla natura selvatica, li traghetterà in fretta verso l'età adulta, "come succede ai fichi che la sera sono acerbi e al mattino diventano maturi al punto giusto".
Tanti gli spunti presenti in questo romanzo, in cui dimensione privata e storia d'Italia si animano sullo sfondo. Durante il racconto dell'uomo sconosciuto ci scorrono davanti gli anni Settanta, il boom economico, la voglia di libertà e di rottura degli schemi che ha contraddistinto un'epoca, ma anche l'affermarsi della camorra e delle sue logiche perverse. Il tutto viene raccontato con una leggerezza che dimostra come di certi temi si possa parlare con semplicità, affrontando i problemi della criminalità con lo spirito di chi li ha vissuti sulla propria pelle. Grazie a questo impatto con la realtà, forte e sincero, i due protagonisti scopriranno insieme che nella vita si può scegliere cosa si vuole diventare, senza doversi per forza piegare alle logiche del più forte e dell'opinione comune.