Il Sole 24 Ore, 30/08/2013

«Il bacio del pane»: Calabria protagonista tra narrazione e romanzo civile
 

 «Il bacio del pane» è la metafora di un gesto che racchiude valori e speranze di una terra ferita: la Calabria. L'ultima avventura letteraria di Carmine Abate, vincitore del premio Campiello 2012, è un romanzo di formazione, edito Mondadori, che in corso d'opera diventa romanzo civile. I giovani protagonisti crescono anagraficamente e moralmente fino a maturare la consapevolezza di valori universali, trasversali a ogni generazione: l'amore, l'amicizia, la solidarietà.
  L'usanza di baciare il pane è un segno di rispetto per la fatica e il lavoro, quello onesto e dignitoso. Un gesto che attinge alla tradizione popolare del Sud Italia, richiamandone anche il tratto religioso del pane come rappresentazione del corpo di Cristo. Ma sacro e inviolabile nell'opera di Abate è soprattutto il legame con una terra di cui descrive gli aspetti belli e quelli più oscuri.
La storia è ambientata a Carfizzi, il suo paese di orgine di lingua e cultura arberesh, cui nel libro attribuisce il nome fantastico di Spillace. Qui i protagonisti vivono con spensieratezza la loro adolescenza, immersi nello splendore di una natura generosa di forme e colori, profumi e sapori della terra. Improvvisamente l'incontro con un uomo misterioso li farà maturare e diventare adulti.
  L'opera affronta i temi della legalità e della 'ndrangheta, senza rincorrere la cronaca ma contestualizzandola nel vissuto della gente comune. Mostra uno spaccato di umanità fatta di sentimenti ed emozioni. Svela l'immagine inedita di una Calabria di anonimi che sanno dire no alle mafie, alla politica corrotta e all'imprenditoria collusa senza falsi eroismi, con la spontaneità di un gesto semplice e naturale come è sempre stato al Sud il bacio del pane.